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Alcuni consigli pratici per lavorare bene da remoto

In un suo recente video, il buon Marco Montemagno, offre qualche spunto sul lavoro da remoto e cosa fare per farlo bene e farlo funzionare. Ecco i miei due centesimi.

Come il buon Monty, anche il sottoscritto – ormai dal lontano 2012 – lavora per lo più da remoto. Anzi, ancora meglio: io lavoro da casa. Ovvero la mattina mi alzo, mi faccio la mia bella colazione con tutta calma. E nel giro di mezz’ora vado alla scrivania e inizio a lavorare. Non esco di casa; non prendo la macchina; non mi metto in giacca e cravatta. Tendenzialmente neanche mi pettino. Non tutti ci riescono (e magari approfondiremo). Ma ecco qualche consiglio che offre Monty.


Premessa: Marco nel suo video parte, giustamente dal suo punto di vista, considerando il presupposto che il rapporto di uno che lavora da remoto sia col suo staff. Il gruppo di persone che, insieme a te, fa il tuo business. Non è necessariamente così! Ma vedremo più avanti… Ispirato da Matt Mullenweg (su cui vi invito poi a leggere questo articolo), fondatore di WordPress dice:

Scegli delle persone che scrivono bene

Effettivamente è molto importante. Non parliamo necessariamente di codice web. Neanche di copywriting o scrittura creativa. La maniera in cui scrive una persona, una semplice mail o un semplice messaggio, ti dice molto di lui. In primis sulla sua organizzazione mentale e comprensione di ciò che sta facendo. Dall’altra ti aiuta tantissimo a capire bene, subito e meglio, l’oggetto della discussione. Una mail e hai subito tutto chiaro.

Quando lavori in remoto ti concentri sui risultati

Ovvero: c’è una roba da fare, c’è una scadenza, lavori per raggiungere il risultato. Non ci sono 8 ore che tengano. Non ci sono 9–18 e pausa caffè. Si lavora per raggiungere l’obiettivo. Attenzione! Questo potrebbe pure voler dire che se uno è in gamba, se uno ha quel guizzo in più, potrebbe finire il lavoro in pochi minuti e non in giorni come previsto. E questo non vuol dire che il suo lavoro valga poco perché ci ha messo poco tempo: anzi, la sua qualità, la sua esperienza, quindi la sua competenza, gli hanno permesso di essere efficiente e produttivo. Il resto del tempo ci si può anche riposare.

Non bloccare il lavoro degli altri

Questo è specifico per chi lavora in un team. Ed è più una semplice considerazione di buon senso ed efficenza. Una delle prime cose da fare è cercare di dare un feedback ai collaboratori il prima e il più precisamente possibile. Così che sono nelle condizioni di poter continuare il proprio lavoro. Non essere il collo di bottiglia di tutto il lavoro.

Fidati ma verifica

È un classico! Di base sicuramente ci deve essere il fatto che devi avere un team di persone fidate, professioniste e competenti. Quindi sicuramente faranno un ottimo lavoro. Però… però di tanto in tanto buttaci un occhio per vedere se effettivamente è tutto ok!

Dai una certa autonomia

Ma questo è un po’ il sunto di altre cose dette prima. Ci deve essere fiducia e anche elasticità in questo tipo di rapporti.

Quali strumenti utilizzare

Esistono veramente decine e decine di strumenti fatti apposta per ottimizzare, migliorare, alleggerire, facilitare ogni aspetto di ogni lavoro. Bisogna trovare comunque lo strumento adatto alle proprie esigenze, condividerlo e fare in modo che sia funzionale alla propria attività.

Dare delle linee guida chiare

Dare ai tuoi collaboratori un elenco preciso e dettagliato di quello che deve fare è fondamentale per far iniziare bene una collaborazione e soprattuto per non dare quell’incertezza iniziale su quale direzione prendere delle decine di strade possibili.


La mia situazione personale lavorativa è un po’ diversa, credo, da quella che descrive Monty. Ma voglio ragionarci un po’ su e quindi offrire anche io qualche spunto. Nel prossimo articolo probabilmente…